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La Digossina riduce i ricoveri per scompenso cardiaco


Una sotto-analisi dello studio DIG ha dimostrato che la Digossina può ridurre i tassi di ospedalizzazione nello scompenso cardiaco.

Il tasso di ricovero ospedaliero per tutte le cause a 30 giorni è sceso al 5.4% nel gruppo Digossina, rispetto al 8.1% con placebo, tra i pazienti con insufficienza cardiaca ( p=0.002 ).

L’uso della Digossina si è ridotto nel corso degli anni, passando da circa il 90% nel 1990, quando sono stati pubblicati i risultati dello studio DIG, agli odierni 25%; una variazione questa in parte da attribuire a un downgrade nelle lineeguida; la Digossina ha una raccomandazione di classe IIa per la riduzione dei ricoveri per scompenso cardiaco.

L’analisi post-hoc ha incluso 3.405 pazienti di 65 anni o più tra la coorte originale di 6.800 soggetti con insufficienza cardiaca cronica, frazione di eiezione conservata e normale ritmo sinusale.

Dallo studio DIG è emersa una significativa riduzione di 3 punti percentuali dei ricoveri per tutte le cause e di 8 punti percentuali per l’insufficienza cardiaca tra i pazienti randomizzati a Digossina rispetto a placebo.

Nella sottoanalisi, i ricoveri per tutte le cause nel gruppo di pazienti che avevano un’età tale da poter usufruire di Medicare, sono risultati ridotti, a 30 giorni, del 2.7% con la Digossina, e sono rimasti più bassi del 25% a 90 giorni nei pazienti con insufficienza cardiaca in trattamento con Digossina ( p inferiore a 0.001 ).

Il farmaco era associato a un rischio ridotto del 47% di ospedalizzazione per cause cardiovascolari entro 30 giorni, con un tasso del 6% versus 8.7% ( p=0.003 ).

Il ricovero ospedaliero dovuto a peggioramento della insufficienza cardiaca ha subito una riduzione relativa del 60% ( 1.7% versus 4.2% nel gruppo placebo ) ( p inferiore a 0.001 ).

La mortalità per tutte le cause tendeva ad essere più bassa nel gruppo Digossina, anche se il rischio ridotto del 45% a 30 giorni non è risultato significativo ( P=0.096 ).

Il decesso per scompenso cardiaco progressivo ha mostrato la stessa tendenza non-significativa, favorendo il farmaco rispetto al placebo, con un hazard ratio ( HR ) di 0.22 ( P=0.056 ).

Complessivamente, quattro pazienti sono stati ricoverati in ospedale entro 30 giorni per sospetta tossicità da Digossina. ( Xagena2013 )

Fonte: American College of Cardiology ( ACC ) Meeting, 2013


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