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In un quinto dei pazienti l’impianto di un defibrillatore non avviene secondo le indicazioni basate sulla evidenza


Dall’analisi di un registro è emerso che il 22.5% dei pazienti è stato sottoposto a impianto di defibrillatore cardioverter ( ICD ) senza un'indicazione basata sull’evidenza.
La ricerca ha mostrato anche un significativamente più alto rischio di mortalità in ospedale e di complicanze postprocedura tra i pazienti con ICD non-basato sull’evidenza, rispetto a quelli con ICD basati sull'evidenza.

Sana Al-Khatib della Duke University a Durham e colleghi hanno analizzato le indicazioni riportate per l'impianto di 111.707 defibrillatori impiantabili nel registro National Cardiovascular Data Registry - ICD da gennaio 2006 a giugno 2009.

E’ stato scoperto che 25.145 ICD ( 22.5% ) erano stati impiantati per indicazioni non-basate sull’evidenza, tra cui: infarto miocardico acuto ( 8.2% ), recente rivascolarizzazione coronarica ( 0.7% ), scompenso cardiaco di classe NYHA IV ( 2.7% ), e insufficienza cardiaca di nuova diagnosi ( 14% ).

In sede di analisi degli esiti dopo l'impianto di ICD, i ricercatori hanno trovato che i pazienti che avevano ricevuto i defibrillatori impiantabili non-basati sull'evidenza avevano tassi più elevati di mortalità in ospedale ( 0.57% versus 0.18%; p inferiore a 0.001 ) e di complicanze postprocedura ( mortalità, pneumotorace, infezioni ) ( 3.23% versus 2.41%; p inferiore a 0.001 ), rispetto a quelli con impianto di ICD basato sull’evidenza. ( Xagena2011 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2011


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