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L’aumento della creatinina dopo cardiochirurgia è correlato a malattia renale cronica


Anche piccoli aumenti dei livelli di creatinina sierica dopo cardiochirurgia sono associati a complicanze renali a lungo termine.

Lo studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, ha trovato un’associazione tra la dimensione dell’incremento della creatinina dopo chirurgia cardiaca e l’aumento del rischio di malattia renale cronica incidente, progressione della malattia renale e mortalità.

Il danno renale acuto è comune tra i pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca ed è associato nel breve periodo a una maggiore permanenza in ospedale, a rischio di infezioni, e a mortalità.
Studi, recentemente, hanno indicato che ci potrebbe essere un'associazione tra danno renale acuto e aumento del rischio di mortalità e di malattia renale all’ultimo stadio, nel lungo periodo.

Uno studio ha cercato di verificare se l'entità dell’aumento della creatinina dopo cardiochirurgia fosse legato agli esiti nel lungo periodo in 29.388 individui, sottoposti a intervento chirurgico presso gli ospedali dei Veterans Affairs tra il 1999 e il 2005.
L'entità dell’aumento della creatinina è stato definito in base alla variazione percentuale dal basale al picco dei livelli di creatinina dopo cardiochirurgia, ed è stato così classificato: classe 0 ( inferiore a 1% ), classe I ( 1-24% ), II ( 25-49% ), III ( 50-99% ), o IV ( superiore a 100% ).

Dopo aggiustamento, è stato osservato che il tasso di malattia renale cronica incidente, la progressione della malattia renale, e la mortalità risulta accresciuto con l’aumentare dei livelli di creatinina, con i rischi significativamente più alti subito dopo l'aumento della creatinina e attenuazione nel tempo.

In un editoriale di accompagnamento, si è sottolineato che mentre l'incidenza di danno renale acuto che richiede terapia di sostituzione renale dopo chirurgia cardiaca rimane relativamente bassa ( circa il 2% ), un’alta percentuale ( fino al 40% ) dei pazienti sviluppa un danno renale acuto meno grave, e i marcatori di danno renale sono rilevabili nei campioni di urina di quasi tutti i pazienti sottoposti a bypass cardiopolmonare.

Dallo studio si evince che qualsiasi cambiamento della funzione renale dopo cardiochirurgia ha effetti significativi sulla funzione renale nel lungo periodo. ( Xagena2011 )

Fonte: TheHeart, 2011


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